Si chiama “ModenArt, gli scultori del movimento” la mostra aperta al pubblico fino al 20 ottobre, tutti i giorni dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19, all’interno della Chiesa San Carlo di Modena (via San Carlo 7).
Allestita con il patrocinio e il contributo dell’Automotoclub Storico Italiano, offrirà la possibilità di scoprire le opere realizzate e firmate personalmente da quelli che oggi si possono definire “artisti carrozzieri”, gli stessi che negli anni ’60 e ’70 costruirono alcune delle auto sportive più iconiche di sempre. “ModenArt” è l’insieme di carrozzerie in alluminio, di manichini e dei tipici “filoni”, termine gergale che si riferisce alle strutture in tondino di ferro sulle quali venivano sagomati e posati i fogli di lamiera. Oggetti che rappresentano otto superstar “made in Modena”, come il prototipo della Ferrari GTO del 1961, le GTO 1962 e 1964, la 500 Mondial, la 250 GT Nembo Spider, la Maserati 151/3 e la Cobra Daytona.
Quella dei maestri carrozzieri modenesi è una delle più affascinanti storie del motorismo italiano, ma anche una delle meno conosciute. È la storia di quegli artigiani che hanno dato vita a capolavori ormai leggendari, tanto che le cinque auto più quotate al mondo sono tutte opera loro. Si tratta di carrozzerie modellate completamente a mano - come facevano gli scultori del Rinascimento - avendo come unica attrezzatura una serie di martelli, un pezzo di tronco d’albero, un sacco di sabbia, un paio di cesoie e un piano di lavoro in ferro: un talento che ha elevato la carrozzeria allo stato di arte. La realizzazione di una carrozzeria, a partire dal secondo dopoguerra, era un autentico lavoro artistico, un’opera di pura abilità manuale.
Se anche nel mondo della carrozzeria vigesse ciò che vale in quello dell’arte figurativa, dove le opere sono sempre associate ai loro autori, i nomi di Fernando Baccarini, Giancarlo Guerra, Afro Gibellini e Oriello Leonardi sarebbero conosciuti come sono note le varie Ferrari GTO, California o Testarossa che sono nate dalle loro mani all’interno della Carrozzeria Scaglietti.
Grazie all’impegno dei quattro artigiani appena citati è nato il progetto ModenArt. Ideatore dell’iniziativa è Jean Marc Borel, ex manager della Bugatti di Campogalliano, che da due anni coordina e stimola i quattro battilastra nella realizzazione di una collezione unica al mondo.
I modelli che compongono la collezione sono stati elaborati con le stesse attrezzature, le stesse tecniche e soprattutto le stesse mani che li avevano modellati allora. ModenArt vuole salvaguardare questo glorioso patrimonio e permetterà di trasmettere alle generazioni future i più grandi capolavori di stile dell’automobile modenese.
Allestita con il patrocinio e il contributo dell’Automotoclub Storico Italiano, offrirà la possibilità di scoprire le opere realizzate e firmate personalmente da quelli che oggi si possono definire “artisti carrozzieri”, gli stessi che negli anni ’60 e ’70 costruirono alcune delle auto sportive più iconiche di sempre. “ModenArt” è l’insieme di carrozzerie in alluminio, di manichini e dei tipici “filoni”, termine gergale che si riferisce alle strutture in tondino di ferro sulle quali venivano sagomati e posati i fogli di lamiera. Oggetti che rappresentano otto superstar “made in Modena”, come il prototipo della Ferrari GTO del 1961, le GTO 1962 e 1964, la 500 Mondial, la 250 GT Nembo Spider, la Maserati 151/3 e la Cobra Daytona.
Quella dei maestri carrozzieri modenesi è una delle più affascinanti storie del motorismo italiano, ma anche una delle meno conosciute. È la storia di quegli artigiani che hanno dato vita a capolavori ormai leggendari, tanto che le cinque auto più quotate al mondo sono tutte opera loro. Si tratta di carrozzerie modellate completamente a mano - come facevano gli scultori del Rinascimento - avendo come unica attrezzatura una serie di martelli, un pezzo di tronco d’albero, un sacco di sabbia, un paio di cesoie e un piano di lavoro in ferro: un talento che ha elevato la carrozzeria allo stato di arte. La realizzazione di una carrozzeria, a partire dal secondo dopoguerra, era un autentico lavoro artistico, un’opera di pura abilità manuale.
Se anche nel mondo della carrozzeria vigesse ciò che vale in quello dell’arte figurativa, dove le opere sono sempre associate ai loro autori, i nomi di Fernando Baccarini, Giancarlo Guerra, Afro Gibellini e Oriello Leonardi sarebbero conosciuti come sono note le varie Ferrari GTO, California o Testarossa che sono nate dalle loro mani all’interno della Carrozzeria Scaglietti.
Grazie all’impegno dei quattro artigiani appena citati è nato il progetto ModenArt. Ideatore dell’iniziativa è Jean Marc Borel, ex manager della Bugatti di Campogalliano, che da due anni coordina e stimola i quattro battilastra nella realizzazione di una collezione unica al mondo.
I modelli che compongono la collezione sono stati elaborati con le stesse attrezzature, le stesse tecniche e soprattutto le stesse mani che li avevano modellati allora. ModenArt vuole salvaguardare questo glorioso patrimonio e permetterà di trasmettere alle generazioni future i più grandi capolavori di stile dell’automobile modenese.