Chi lo ha conosciuto lo ricorda come un uomo ruvido, diretto, dal carattere difficile. Per molti è stato semplicemente “il Drake”, con tutto quello che implica il riferimento al leggendario corsaro. Per tutti, senza distinzioni, è stato un mito assoluto, emblematico di quello che si ama, se si ama l’automobile. Pilota, direttore di scuderia, industriale del settore. Fra i tanti riconoscimenti gli piaceva quello di “ingegnere meccanico”; diceva che la vittoria più importante era sempre la prossima; scriveva con una stilografica con inchiostro viola, non sopportava il numero 17 sulle auto da corsa, ha messo il cavallino rampante sulla carrozzeria delle Ferrari, creando uno dei segni di identità più conosciuti e amati nel mondo.
Per questo l’inaugurazione, a Modena, del “Museo Casa Enzo Ferrari”, è un avvenimento di portata mondiale, e per questo gli storici, i collezionisti, i cultori di questo mito gli renderanno il giusto omaggio.
Come il Museo Nicolis di Villafranca, oggi uno dei più importanti Musei privati Italiani che custodisce alcune fra le più prestigiose collezioni di auto storiche (più di 200 macchine, pezzi unici e tutte perfettamente funzionanti).
Alla inaugurazione della mostra “Le Origini del Mito”, il primo allestimento della nuova Casa Museo, il Nicolis partecipa con la Maserati A6 1500 del 1947, a sua volta una macchina che - a pieno titolo - entra nel novero delle vetture “mitiche”.
Nel gennaio 1940 l’azienda produttrice, acquistata qualche anno prima dall’industriale modenese Adolfo Orsi (grande amico di Ferrari), fu trasferita nei nuovi stabilimenti di Modena. Lo studio di una vettura granturismo iniziò subito ma venne bloccato dalla guerra. Nel 1947, la Maserati presentò il prototipo al Salone di Ginevra, un coupé con fari a scomparsa disegnato da Pinin Farina.
La vettura del Museo Nicolis è la seconda costruita e fu esposta nel 1947 alla Mostra della Carrozzeria italiana alla Triennale di Milano. Presenza alcune differenze estetiche rispetto al prototipo, come i fari, il doppio vetro laterale, il lunotto, l’andamento della coda.
Nel 1950 la vettura venne esportata in Argentina. Rientrata in Italia alla fine degli anni ‘70, nel 2007 è stata acquistata dall’imprenditore/collezionista Luciano Nicolis che la ha restaurata e riportata alle caratteristiche originarie, restituendo alla storia dell’automobilismo italiano un pezzo di storia altrimenti irrimediabilmente perduto.
Oggi la “Maserati A6 1500” è uno dei gioielli della corona del Museo Nicolis di Villafranca; nei prossimi lascerà la sua sede abituale per celebrare, a Modena, l’apertura della Casa di Enzo Ferrari dove resterà esposta per tutta la durata della Mostra “ Le Origini del Mito”.
Per questo l’inaugurazione, a Modena, del “Museo Casa Enzo Ferrari”, è un avvenimento di portata mondiale, e per questo gli storici, i collezionisti, i cultori di questo mito gli renderanno il giusto omaggio.
Come il Museo Nicolis di Villafranca, oggi uno dei più importanti Musei privati Italiani che custodisce alcune fra le più prestigiose collezioni di auto storiche (più di 200 macchine, pezzi unici e tutte perfettamente funzionanti).
Alla inaugurazione della mostra “Le Origini del Mito”, il primo allestimento della nuova Casa Museo, il Nicolis partecipa con la Maserati A6 1500 del 1947, a sua volta una macchina che - a pieno titolo - entra nel novero delle vetture “mitiche”.
Nel gennaio 1940 l’azienda produttrice, acquistata qualche anno prima dall’industriale modenese Adolfo Orsi (grande amico di Ferrari), fu trasferita nei nuovi stabilimenti di Modena. Lo studio di una vettura granturismo iniziò subito ma venne bloccato dalla guerra. Nel 1947, la Maserati presentò il prototipo al Salone di Ginevra, un coupé con fari a scomparsa disegnato da Pinin Farina.
La vettura del Museo Nicolis è la seconda costruita e fu esposta nel 1947 alla Mostra della Carrozzeria italiana alla Triennale di Milano. Presenza alcune differenze estetiche rispetto al prototipo, come i fari, il doppio vetro laterale, il lunotto, l’andamento della coda.
Nel 1950 la vettura venne esportata in Argentina. Rientrata in Italia alla fine degli anni ‘70, nel 2007 è stata acquistata dall’imprenditore/collezionista Luciano Nicolis che la ha restaurata e riportata alle caratteristiche originarie, restituendo alla storia dell’automobilismo italiano un pezzo di storia altrimenti irrimediabilmente perduto.
Oggi la “Maserati A6 1500” è uno dei gioielli della corona del Museo Nicolis di Villafranca; nei prossimi lascerà la sua sede abituale per celebrare, a Modena, l’apertura della Casa di Enzo Ferrari dove resterà esposta per tutta la durata della Mostra “ Le Origini del Mito”.