Si rinnova la ultraventennale tradizione del Lambretta Club d’Italia, con l’appuntamento per tutti i soci a Matera dal 29 al 31 maggio prossimi per il 23° raduno nazionale, che prevede anche la visita dei principali monumenti delle splendide località della Provincia.
L’antica città della Basilicata, i cui rioni “Sassi” sono patrimonio mondiale dell’Umanità (sito Unesco) e che è stata proclamata capitale europea della Cultura per l’anno 2019, si appresta ad ospitare una rappresentanza degli oltre tremila soci del Lambretta Club d’Italia, che ogni anno, a fine maggio, si riuniscono in una prestigiosa località italiana.
Quest’anno il raduno nazionale è il 23° della serie ed è organizzato dal Lambretta Club Sassi di Matera (www.lambrettasassibasilicata.com) seguendo la tradizione che ogni anno delega l’organizzazione ad un club regionale, base sulla quale è strutturato il club nazionale che nacque poco dopo la presentazione della prima Lambretta avvenuta nell’autunno del 1947 quando era organizzato e gestito direttamente dalla fabbrica Innocenti. Gli anni passarono veloci fra iniziative, gare sportive e raduni di alto livello, che coagularono attorno al celebre marchio italiano decine di migliaia di appassionati. Poi con la chiusura dell’Innocenti nel 1971 anche il Club venne inevitabilmente messo da parte.
Poi nel 1988 il Lambretta Club d’Italia venne rifondato grazie ad alcuni appassionati che crearono un nuovo Statuto e ripresero la pubblicazione della rivista ufficiale cartacea, quel “Notiziario Lambretta” che ancora oggi è l’organo di aggregazione di tutti i soci italiani.
Fra i Presidenti nazionali un posto d’onore spetta al primo, il campione automobilistico della Maserati Gigi Villoresi. Oggi il presidente è l’Ing, Gianpiero Cola, eletto dal 2015 per un mandato triennale, che culminerà nel 2017 con il grande raduno europeo di Monza che festeggerà i 70 anni del celebre e ancora amatissimo scooter italiano.
Lo scopo e lo spirito fondamentale del Lambretta Club d’Italia è quello di tutelare e diffondere il glorioso patrimonio storico della Lambretta Innocenti attraverso la conservazione, la manutenzione e il censimento degli scooter (solo in Italia quelli dei soci sono ancora oltre 20.000), la tutela di attività sportive, ricreative e culturali che vedono la Lambretta protagonista, oltre ad assistere i propri soci nella gestione tecnica e amministrativa dei loro scooter.
Commenti
Posta un commento