"Le auto d’epoca sono tra gli oggetti che rappresentano al meglio l’evoluzione socio-culturale – spiega Mario Carlo Baccaglini, patron della kermesse dal 1985 - infatti il motore di questa fiera è il piccolo collezionista, che vive in simbiosi con la propria auto tutto l’anno come un corpo unico, ama guidare la sua vettura piano, assaporarne gli odori, la conosce così bene che ogni piccola imperfezione ai suoi occhi diventa enorme. A Padova cerca il pezzo giusto, legge le cronache delle auto che possiede, condivide nuovi segreti con gli amici, perché ogni volta che arriva scopre qualcosa di nuovo: ogni auto ha il suo profumo, il suo rumore, coinvolge in maniera emotiva ogni senso. Questa è la grande differenza con le auto moderne".
Una fiera in continua crescita, che rappresenta l’evento più importante al mondo per compravendite "ma non è una questione di business – precisa Baccaglini, numero uno di Intermeeting Srl, la società che cura l’organizzazione dell’evento – Alla base serve la passione, bisogna sfatare il luogo comune che le auto d’epoca sono solo per ricchi. La storia e la cultura non hanno una classe sociale, infatti non c’è differenza tra un proprietario di Ferrari e uno di una 127: per entrambi il loro modello sarà il più bello del mondo, quello che gli dà un senso di esclusività".
Anche quest’anno le grandi case automobilistiche parteciperanno alla fiera "a conferma che per avere un buon futuro serve un ottimo passato: avere una grande tradizione è una garanzia anche per il mercato delle auto moderne, infatti le grandi case portano i modelli dei loro musei, segnando una continuità che certifica il marchio in un alone di fascino e storia". 60mila visitatori per edizione negli ultimi anni, un cambio di passo che il patron ha messo a segno grazie a intuito e fantasia, consolidando un know-how unico che ha portato la kermesse ad essere il punto di riferimento e il detentore di una passione: "L’avventura è iniziata nel 1985, quando il Salone esisteva da 2 anni ma aveva qualche problema economico; sono stato chiamato, come uomo di marketing, proprio per risanare la situazione e così ho analizzato il prodotto, il mercato e i competitor; ho riposizionato la fiera e rinforzato la sua credibilità. Dopo anni a controllare soprattutto la gestione economica mi sono dedicato a tempo pieno per far cresce la manifestazione. La svolta, 10 anni fa, è stata puntare sull’estero, convincendo, grazie alla qualità della nostra offerta, commercianti stranieri a puntare su Padova. Oggi siamo il mercato di auto e moto d’epoca più importante al mondo, abbiamo uno spiccato carattere internazionale, tanto che più della metà dei partecipanti arriva da fuori Italia>. Grande appassionato di auto e moto, in garage conserva <un maggiolone cabriolet del 1973, regalo di mio padre quando presi la patente. Quando la guido non conta la velocità, ma solo l’emozione di aprire una finestra sul passato".