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Negli anni cinquanta l’automobilismo vive un periodo dalle infinite possibilità, dominato da stravaganza e innovazione scaturite in creazioni e linee sorprendenti in cui tutto sembrava permesso. Futurismo e progresso tecnologico erano i grandi protagonisti delle spettacolari creazioni di quegli anni, spesso definite avveniristiche, capaci di dar vita alle fantasie più ardite.
Oggi sembra proprio che la tecnologia abbia largamente superato i sogni. Sono gli ingegneri a dettare le regole cui i creativi devono attenersi: è la dittatura dell’elettronica, delle centraline, dell’efficienza e della funzionalità.
Ma nell’atelier di Carrozzeria Touring Superleggera c'è ancora spazio per il sogno. È il luogo in cui la fantasia prevale sulla realtà e persino i fumetti prendono vita.
Nell'area dedicata a Touring alla Fiera di Padova gli appassionati di fumetti si troveranno catapultati nel mondo di Spirou e Fantasio, due giornalisti d’assalto protagonisti di avventure dal poliziesco alla fantascienza, nati dalla matita di André Franquin e pubblicati per la prima volta nel 1938 in Francia, dall’editore Dupuis.
Ecco una vettura che rompe tutti gli schemi e conferma l’abilità di Carrozzeria Touring di realizzare i sogni dei bambini di un tempo e di quelli di oggi!
La Turbotraction compare per la prima volta nell’episodio Spirou et les héritiers (1952). È la passione di André Franquin per le automobili a guidare l’incontro con Martin e Roulebille, ingegneri della Turbot e ideatori della prima vettura che, disgraziatamente, andrà distrutta in un’altra avventura. Ma i lettori non si arrendono e sottopongono ben 13.000 disegni all’editore per sostituire il primo bolide!
Franquin si trova a dover scegliere tra i migliori per creare la fantastica “Turbot 2” e lo fa come se si trattasse di progettare una vera auto sportiva.
Ispirata allo studio stilistico della Ford FX Atmos del 1954, questa roadster senza vetri laterali di 4,75 metri di lunghezza, è assoluta: linee pure, niente che rompa l’equilibrio perfetto delle curve, è nata la TURBOTRACTION II.
Turbotraction II by Carrozzeria Touring Superleggera Turbotraction II è un'automobile unica creata su commissione di un cliente della Carrozzeria. Basata su meccanica e telaio della Porsche 924, scelta per dimensioni, equilibrio d’insieme e layout, la Turbotraction II è pronta per la prossima avventura. Se telaio e motore non hanno subito modifiche, lo stesso non si può certo dire della carrozzeria, costruita interamente a mano in pannelli d'alluminio fissati su un traliccio metallico, come nella più pura tradizione Touring.
Il brevetto Superleggera messo a disposizione dei sognatori di ogni età.
Cruscotto e interni sono ricalcati sulle illustrazioni di André Franquin; solo il cambio differisce dal fumetto, invece che automatica è dotata di un cambio manuale.
Come per le altre one-off Touring le superfici sono state matematizzate in 3D, ma in questo caso le lamiere sono state formate senza modello di battitura: solo un fresato in polistirolo in scala 1:1 è servito da riferimento. Costruire con questa tecnica richiede una maestria fuori dall'ordinario, comprovata dalla qualità d'esecuzione. Accoppiamenti, luci e allineamenti di pannelli e parti mobili; ornamenti e profili; fari e fanali: ogni dettaglio riflette la cura di Touring per la qualità.
Louis de Fabribeckers, Head of Design della Touring Superleggera, è partito dai disegni di André Franquin per realizzare la vettura, li ha studiati, rivisti e ri-disegnati per ben dieci mesi prima che la Turbotraction II potesse passare dalle pagine di un fumetto alla vita reale.
"La difficoltà – spiega Louis – è che la macchina non è mai esistita se non sulla pagina, in due dimensioni. Si è trattato di dare al disegno un volume. È stato un esercizio interessante per uno dei criteri fondamentali di un buon design: le proporzioni."
Ancora una volta il risultato è assoluto. Perfetto.
Negli anni cinquanta l’automobilismo vive un periodo dalle infinite possibilità, dominato da stravaganza e innovazione scaturite in creazioni e linee sorprendenti in cui tutto sembrava permesso. Futurismo e progresso tecnologico erano i grandi protagonisti delle spettacolari creazioni di quegli anni, spesso definite avveniristiche, capaci di dar vita alle fantasie più ardite.
Oggi sembra proprio che la tecnologia abbia largamente superato i sogni. Sono gli ingegneri a dettare le regole cui i creativi devono attenersi: è la dittatura dell’elettronica, delle centraline, dell’efficienza e della funzionalità.
Ma nell’atelier di Carrozzeria Touring Superleggera c'è ancora spazio per il sogno. È il luogo in cui la fantasia prevale sulla realtà e persino i fumetti prendono vita.
Nell'area dedicata a Touring alla Fiera di Padova gli appassionati di fumetti si troveranno catapultati nel mondo di Spirou e Fantasio, due giornalisti d’assalto protagonisti di avventure dal poliziesco alla fantascienza, nati dalla matita di André Franquin e pubblicati per la prima volta nel 1938 in Francia, dall’editore Dupuis.
Ecco una vettura che rompe tutti gli schemi e conferma l’abilità di Carrozzeria Touring di realizzare i sogni dei bambini di un tempo e di quelli di oggi!
La Turbotraction compare per la prima volta nell’episodio Spirou et les héritiers (1952). È la passione di André Franquin per le automobili a guidare l’incontro con Martin e Roulebille, ingegneri della Turbot e ideatori della prima vettura che, disgraziatamente, andrà distrutta in un’altra avventura. Ma i lettori non si arrendono e sottopongono ben 13.000 disegni all’editore per sostituire il primo bolide!
Franquin si trova a dover scegliere tra i migliori per creare la fantastica “Turbot 2” e lo fa come se si trattasse di progettare una vera auto sportiva.
Ispirata allo studio stilistico della Ford FX Atmos del 1954, questa roadster senza vetri laterali di 4,75 metri di lunghezza, è assoluta: linee pure, niente che rompa l’equilibrio perfetto delle curve, è nata la TURBOTRACTION II.
Turbotraction II by Carrozzeria Touring Superleggera Turbotraction II è un'automobile unica creata su commissione di un cliente della Carrozzeria. Basata su meccanica e telaio della Porsche 924, scelta per dimensioni, equilibrio d’insieme e layout, la Turbotraction II è pronta per la prossima avventura. Se telaio e motore non hanno subito modifiche, lo stesso non si può certo dire della carrozzeria, costruita interamente a mano in pannelli d'alluminio fissati su un traliccio metallico, come nella più pura tradizione Touring.
Il brevetto Superleggera messo a disposizione dei sognatori di ogni età.
Cruscotto e interni sono ricalcati sulle illustrazioni di André Franquin; solo il cambio differisce dal fumetto, invece che automatica è dotata di un cambio manuale.
Come per le altre one-off Touring le superfici sono state matematizzate in 3D, ma in questo caso le lamiere sono state formate senza modello di battitura: solo un fresato in polistirolo in scala 1:1 è servito da riferimento. Costruire con questa tecnica richiede una maestria fuori dall'ordinario, comprovata dalla qualità d'esecuzione. Accoppiamenti, luci e allineamenti di pannelli e parti mobili; ornamenti e profili; fari e fanali: ogni dettaglio riflette la cura di Touring per la qualità.
Louis de Fabribeckers, Head of Design della Touring Superleggera, è partito dai disegni di André Franquin per realizzare la vettura, li ha studiati, rivisti e ri-disegnati per ben dieci mesi prima che la Turbotraction II potesse passare dalle pagine di un fumetto alla vita reale.
"La difficoltà – spiega Louis – è che la macchina non è mai esistita se non sulla pagina, in due dimensioni. Si è trattato di dare al disegno un volume. È stato un esercizio interessante per uno dei criteri fondamentali di un buon design: le proporzioni."
Ancora una volta il risultato è assoluto. Perfetto.