Domenica 21 giugno 2020, finalmente i motori hanno ripreso a suonare e le carrozzerie a farsi ammirare e baciare da un piacevole caldo estivo.
L’occasione è stata il raduno volto a celebrare i cento anni del volo Roma-Tokyo compiuto dal Arturo Ferrarin oltre un secolo fa.
Infatti, nonostante i progetti del club per festeggiare il volo fossero previsti per la fine del recente maggio (il volo si concluse il 31 maggio 1920), un nemico silenzioso ci ha costretti a casa per decreto.
Superata questa anomala situazione, su invito via mail, hanno risposto con entusiasmo moltissimi soci tanto che, dovendo rispettare il distanziamento e garantire un incontro senza problematiche, si è dovuto limitare il raduno a 36 vetture, 4 motociclette e una ottantina di persone.
Il luogo dell’incontro non poteva che essere l’aeroporto Arturo Ferrarin di Thiene, città che diede i Natali al ‘nostro’ Icaro il 13 febbraio 1895.
Dopo il posteggio alla spicciolata delle vetture in area riservata, a fianco del Lockeed F104 Starfighter con colorazione dedicata al pilota vicentino ed alla sua impresa, gli equipaggi hanno potuto consumare una colazione al bar dell’aeroporto e poi visitarne il vicino museo.
Data l’occasione dove nel museo un addetto ha gentilmente illustrato il contenuto e la storia che lo accompagna, i presenti sono stati divisi in due gruppi; mentre un gruppo visitava il museo, il secondo veniva intrattenuto dal nostro consigliere Diego Filippi che ha raccontato le gesta dell’epica impresa e la storia del pilota thienese.
Finita la visita i presenti si sono finalmente calati negli abitacoli o seduti sui sellini dei propri mezzi e sono partiti, con alla guida del gruppo una Fiat Balilla Spider, lungo un percorso panoramico sulle colline delle Bregonze permettendo, con una davvero luminosa giornata, di godere ed apprezzare con perfetta intensità, le bellezze delle colline vicentine.
A conclusione del giro panoramico, tutti i partecipanti si sono trovati a pranzare al maneggio Rozzampia, ubicato dietro alla villa Cà Beregane, fulgida testimonianza di architettura del Sedicesimo secolo, progettata dall’architetto-ingegnere Antonio Pizzocaro, dove elementi estetici manieristici si fondono con la concretezza della semplicità rurale.
Il pranzo ha permesso di raccontare come i soci ed i propri mezzi hanno sopportato il lockdown e come, vista la bellezza della giornata dopo tanto clima ostico, sia stata perfetto viatico ai futuri incontri culturali e di condivisione per la passione motoristica.
Piccolo appunto: durante il percorso sulle colline, moltissime persone levavano il pollice in segno di approvazione, c’era chi salutava, chi si fermava ad ammirare il passaggio dei mezzi ma, soprattutto, moltissimi riprendevano con il telefono cellulare il transito dei mezzi.
Vuoi vedere che ciò che era rappresentato un nemico, ora è visto come una parte di un passato più sereno della confusione da pandemia?
A volte il passato è la chiave per potere leggere con maggiore chiarezza il futuro.
O, come scrisse Dostoevskij: “La bellezza salverà il mondo”.
L’occasione è stata il raduno volto a celebrare i cento anni del volo Roma-Tokyo compiuto dal Arturo Ferrarin oltre un secolo fa.
Infatti, nonostante i progetti del club per festeggiare il volo fossero previsti per la fine del recente maggio (il volo si concluse il 31 maggio 1920), un nemico silenzioso ci ha costretti a casa per decreto.
Superata questa anomala situazione, su invito via mail, hanno risposto con entusiasmo moltissimi soci tanto che, dovendo rispettare il distanziamento e garantire un incontro senza problematiche, si è dovuto limitare il raduno a 36 vetture, 4 motociclette e una ottantina di persone.
Il luogo dell’incontro non poteva che essere l’aeroporto Arturo Ferrarin di Thiene, città che diede i Natali al ‘nostro’ Icaro il 13 febbraio 1895.
Dopo il posteggio alla spicciolata delle vetture in area riservata, a fianco del Lockeed F104 Starfighter con colorazione dedicata al pilota vicentino ed alla sua impresa, gli equipaggi hanno potuto consumare una colazione al bar dell’aeroporto e poi visitarne il vicino museo.
Data l’occasione dove nel museo un addetto ha gentilmente illustrato il contenuto e la storia che lo accompagna, i presenti sono stati divisi in due gruppi; mentre un gruppo visitava il museo, il secondo veniva intrattenuto dal nostro consigliere Diego Filippi che ha raccontato le gesta dell’epica impresa e la storia del pilota thienese.
Finita la visita i presenti si sono finalmente calati negli abitacoli o seduti sui sellini dei propri mezzi e sono partiti, con alla guida del gruppo una Fiat Balilla Spider, lungo un percorso panoramico sulle colline delle Bregonze permettendo, con una davvero luminosa giornata, di godere ed apprezzare con perfetta intensità, le bellezze delle colline vicentine.
A conclusione del giro panoramico, tutti i partecipanti si sono trovati a pranzare al maneggio Rozzampia, ubicato dietro alla villa Cà Beregane, fulgida testimonianza di architettura del Sedicesimo secolo, progettata dall’architetto-ingegnere Antonio Pizzocaro, dove elementi estetici manieristici si fondono con la concretezza della semplicità rurale.
Il pranzo ha permesso di raccontare come i soci ed i propri mezzi hanno sopportato il lockdown e come, vista la bellezza della giornata dopo tanto clima ostico, sia stata perfetto viatico ai futuri incontri culturali e di condivisione per la passione motoristica.
Piccolo appunto: durante il percorso sulle colline, moltissime persone levavano il pollice in segno di approvazione, c’era chi salutava, chi si fermava ad ammirare il passaggio dei mezzi ma, soprattutto, moltissimi riprendevano con il telefono cellulare il transito dei mezzi.
Vuoi vedere che ciò che era rappresentato un nemico, ora è visto come una parte di un passato più sereno della confusione da pandemia?
A volte il passato è la chiave per potere leggere con maggiore chiarezza il futuro.
O, come scrisse Dostoevskij: “La bellezza salverà il mondo”.