Negli anni '50 nel firmamento di Stoccarda inizia a brillare una Stella molto particolare, Mercedes-Benz Classe SL. All'inizio era l'automobilismo sportivo. A coronare le vittorie della 300 SL da corsa (serie W 194, l'acronimo sta per “Super-Leicht”, “superleggera”) nelle competizioni internazionali in versione Coupé “Ali di Gabbiano” e Roadster nascono, nel 1954, due affascinanti modelli: le Mercedes-Benz 300 SL e 190 SL, capostipiti della leggendaria famiglia di sportive.
Quando Mercedes-Benz presenta le due vetture all'International Motor Sports Show di New York del 1954, riscuote un successo senza pari che entusiasma esperti del settore e non. In occasione del Salone era possibile ammirare, per la prima volta, la sportiva di serie modello 300 SL (serie W 198 I), la celeberrima Coupé “Ali di Gabbiano”. Grande interesse suscitava anche la presentazione della 190 SL (serie W 121), nodello che esprimeva un’innovativa concezione “Roadster”. Già la prima generazione della sportive SL lasciava quindi intravedere il grande futuro cui erano destinate queste vetture di serie, dalla vocazione squisitamente sportiva ed allo stesso tempo straordinariamente belle ed innovative.
Sulla base della leggendaria Coupé “Ali di Gabbiano”, nel 1957 fa il suo ingresso sul mercato il modello cabrio 300 SL Roadster (W 198 II), costruito parallelamente alla 190 SL. La forma della carrozzeria di questa biposto Cabrio diventa così il marchio di fabbrica della famiglia SL. Le 300 SL e 190 SL anticipano numerosi dei tratti distintivi che caratterizzeranno le generazioni di SL successive.
Nel 1963 appare la SL serie W 113 definita, per la forma caratteristica del suo hard-top, SL “Pagoda”. Nel 1971 nasce la serie R 107 che, a fronte di un periodo di produzione di ben 18 anni, risulta ad oggi la serie SL che può vantare il maggior numero di esemplari prodotti. Nel marzo 1989, Mercedes-Benz presenta quindi la serie R 129, un modello di assoluta avanguardia tecnologica, a cui viene affidato l'importante compito di traghettare Classe SL nel nuovo millennio. Dopo 12 anni di produzione e due restyling, viene sostituita nel 2001 dalla serie R 230, la prima SL dotata di hard-top in acciaio. L’ultimo atto di questa storia di successi è stato appena scritto, con la presentazione della serie R 231 di Mercedes-Benz Classe SL.
Mercedes-Benz 300 SL è la vettura da corsa di Mercedes-Benz, con cui nel 1952 il Marchio torna, per la prima volta dopo la Seconda Guerra Mondiale, alla ribalta dell'automobilismo sportivo internazionale. E nonostante questa vettura non fosse in vendita a clienti privati, rappresenta comunque la scintilla per lo sviluppo della successiva Classe SL Mercedes-Benz. Lo sviluppo della 300 SL ha inizio nel lontano 1950, quando Mercedes-Benz comincia a pianificare un ritorno sulla scena agonistica. Il tentativo di riproporre la vettura GP W 154 del 1939 fallisce nel 1951 in Argentina. Gli ingegneri portano quindi avanti il progetto di una nuova vettura da corsa che fornirà molti componenti alla futura Mercedes-Benz 300.
Nel giugno 1951, il board decide di riprendere a partecipare, dalla stagione 1952, alle corse automobilistiche e dà quindi il via alla costruzione della 300 SL. L'acronimo sta per “Super-Leicht”, “superleggera”. Il suo motore M 194 è derivato dal gruppo del tipo 300, l'M 186 con paratia trasversale tra testata e blocco motore, albero a camme in testa, grandi valvole di aspirazione, camera di combustione nei pistoni e nel blocco motore, 3 litri di cilindrata e 115 CV di potenza (85 kW). Per l'uso agonistico, gli ingegneri portano la potenza a circa 170 CV (125 kW). Il motore sportivo si differenzia dai motori di Berlina e Coupé non solo per la potenza, ma anche per il montaggio con angolo di bancata di 50° e per la lubrificazione a carter secco che, eliminando la coppa dell'olio, consente un montaggio più ribassato.
Ridurre il peso di motore e cambio nella W 194 è quasi impossibile. Anche gli assali in acciaio del tipo 300 sono molto pesanti. L'unica possibilità è quindi cercare di alleggerire telaio e carrozzeria. Un'ulteriore opzione per rendere la vettura più competitiva può essere quella di trovare una forma più aerodinamica. Rudolf Uhlenhaut, l'allora Responsabile Passenger Car Research di Daimler-Benz, ripropone la sua idea di telaio tubolare leggero che aveva già suggerito qualche anno prima. L'idea viene quindi sviluppata dai costruttori fino ad ottenere il prodotto finale: un telaio costituito da tubi molto sottili, assemblati a formare dei triangoli, estremamente resistente alla torsione, con elementi soggetti unicamente a trazione e compressione. Con un peso di soli 50 kg, diventa lo scheletro della W 194. Da questo telaio vengono sviluppati quelli presentati nel 1954 nella versione di serie della 300 SL (W 198 I), nonché quelli del modello da corsa degli anni 1954/55.
I costruttori di carrozzerie di Untertürkheim e Sindelfingen si dedicano con particolare impegno alla struttura in alluminio. Il corpo della vettura, grazie al motore montato trasversalmente ed alla notevole aerodinamicità, è molto ribassato e si sviluppa, con linee minimaliste, fino al sottoscocca, con frontale piatto, arrotondamenti favorevoli ai flussi d'aria, fari anteriori arretrati e ruote completamente coperte dalla carrozzeria. Per conferire al frontale della vettura da corsa una forma piatta, si rinuncia al classico radiatore Mercedes-Benz, come prima della Guerra. La griglia della presa d'aria è dominata dalla Stella Mercedes. I montanti della Coupé vengono mantenuti il più sottili possibile. Il parabrezza è notevolmente inclinato ed arrotondato verso il montante anteriore, le linee del grande lunotto si allungano sul posteriore dalla forma spiccatamente aerodinamica. Il risultato è una superficie relativamente piccola, di 1,8 metri quadrati. Su un modello in scala 1:5, il coefficiente di resistenza aerodinamica cx era risultato pari a 0,25, senza flusso realistico nel vano motore.
Le porte sono un capitolo a sé: per conferire elevata stabilità al telaio tubolare, la sua struttura deve essere quanto più larga possibile, in corrispondenza della cellula del abitacolo. Questa necessità strutturale si traduce poi nella suggestiva forma ad ali di gabbiano, divenuta in seguito molto famosa. L'apertura della porta inizia, nelle prime vetture, all'altezza della linea della cintura. Le porte, profondamente inserite nel tetto della vettura, si aprono verso l'alto ricordando delle ali spiegate, tanto da essere ribattezzate dagli americani “Gull Wing” (ali di gabbiano) e dai francesi “Papillon” (farfalla). Pilota e passeggero salgono dall'alto.
Per facilitare l'accesso al di sopra dell'alta sponda, i costruttori della carrozzeria avevano originariamente previsto, nella parte bassa della fiancata, un predellino, che non viene però mai realizzato. Il regolamento FIA non specificava, in alcun punto, come ed in che direzione dovessero aprirsi le porte. Ciononostante, al momento dell'iscrizione della vettura alla Mille Miglia nel maggio 1952, i commissari sportivi si oppongono strenuamente alla partecipazione della vettura. Per evitare eventuali proteste successive, le porte, dopo la corsa in Italia, vengono allungate fino sulla fiancata, raggiungendo la loro forma definitiva.
L'abitacolo è completamente rivestito ed insolitamente confortevole per una vettura da corsa. Il tachimetro ed il contagiri sono posizionati sotto un'unica calotta, sotto sono installati altri strumenti più piccoli per la misurazione di temperatura dell'acqua, pressione della benzina, temperatura e pressione dell'olio, oltre a un cronometro. I sedili sportivi avvolgenti sono dotati di un'imbottitura in tessuto di lana quadrettata ed il volante a quattro razze è realizzato in versione amovibile per facilitare l'accesso alla vettura.
La Ur-300 SL, numero di telaio W 194 010 00001/52, effettua i primi giri di prova nel novembre 1951 sul circuito di Solitude alle porte di Stoccarda, sul Nürburgring e sull'Hockenheimring. Il 12 marzo 1952, davanti ad una stampa letteralmente attonita, viene presentata, sull'autostrada tra Stoccarda ed Heilbronn, Mercedes-Benz 300 SL da corsa Coupé, dal profilo incredibilmente piatto e
basso.
Per la stagione 1952 vengono prodotti complessivamente dieci esemplari della serie W 194. Dopo Le Mans, era prevista la loro partecipazione ad una gara sportiva sul Nürburgring. Per alleggerire quanto più possibile le vetture in vista di questa corsa, alle tre Coupé viene tagliata una parte del tetto, un'altra vettura viene invece concepita fin dall'inizio come Roadster. L'accesso del pilota viene comunque mantenuto comodo dalla struttura della fiancata con la porta, ma viene aggiunto un piccolo cristallo per deviare più efficacemente il vento di marcia e gli insetti. Il vantaggio in termini di peso, rispetto alla Coupé, è di circa 100 kg.
Il 1952 fu, per il Reparto Corse Mercedes-Benz, una stagione incredibilmente fruttuosa. Ecco i numerosi successi della 300 SL: secondo e quarto posto alla Mille Miglia, tripla vittoria alla gara di Berna, doppia vittoria alla 24 ore di Le Mans e quadrupla vittoria alla corsa del Nürburgring. L'ultima grande avventura della stagione è la partecipazione alla 3ª Carrera Panamericana, una gara della durata cinque giorni su un percorso di oltre 3.100 km attraverso il Messico articolata in otto tappe. Mercedes-Benz partecipa con due Coupé e due Roadster, con una potenza del motore che ha ormai raggiunto i 180 CV (132 kW). Le vetture di Karl Kling/Hans Klenk ed Hermann Lang/
Erwin Grupp regalano, nel novembre 1952, una leggendaria doppietta a Mercedes-Benz.
La 300 SL viene quindi rielaborata per la stagione 1953. La carrozzeria è realizzata in lamiera di magnesio, un materiale ancora più leggero dell'alluminio. Nella galleria del vento, grazie ad una forma ottimizzata del musetto, la vettura assume non solo un nuovo volto ma anche un migliore flusso dell'aria del vano motore. Anche la potenza del motore aumenta. Grazie anche all'iniezione di benzina, il sei cilindri raggiunge i 215 CV (158 kW). L'assale posteriore viene trasformato in assale oscillante monosnodo con punto di rotazione ribassato. Il cambio viene accoppiato mediante flangia, in configurazione transaxle, all'assale anteriore, il che porta ad una ripartizione più bilanciata del carico. Il passo viene ridotto di 100 mm. La vettura monta ruote da 16 pollici e si pensa di impiegare freni a disco.
Questo nuovo tipo di 300 SL, denominata internamente all'azienda W 194/11 o simpaticamente soprannominata “Hobel” (“pialla”) per la forma del frontale, non viene tuttavia utilizzata nelle competizioni. La forma della carrozzeria, caratterizzata da radiatore angolare, dimensioni compatte, griglie di aerazione e motore anticipano già nel 1953 quelli della 300 SL serie W 198 I sportiva di serie, presentata l'anno successivo.
Il debutto della “Ali di Gabbiano”
La sorpresa è perfettamente riuscita: il 6 febbraio 1954, Mercedes-Benz presenta all'International Motor Sports Show di New York la vettura sportiva di serie 300 SL, riscuotendo grande successo. In occasione dell'anteprima mondiale, la Coupé con le caratteristiche porte ad ali di gabbiano incanta sia gli esperti che il pubblico. Dettagli tecnici come il telaio tubolare e l'insolita struttura delle porte sono, per l'epoca, un'assoluta novità, senza precedenti.
La carrozzeria con il cofano basso ed allungato ed i parafanghi dalle linee decise ripropone molti
elementi del prototipo W 194/11 del 1953, ad esempio la tipica powerdome. Le similitudini si estendono anche al di sotto del cofano. La serie W 198 I ha infatti ripreso dal prototipo anche l'iniezione diretta di benzina. Il sei cilindri in linea della 300 SL sviluppa una potenza nominale di 215 CV (158 kW). Nel prospetto, viene indicata una velocità massima di 260 km/h. Si tratta però di un valore calcolato ad un regime di 6500 giri/min ed un assale posteriore con rapporto di riduzione 1 : 3,25. Nella realtà, la vettura non riesce a raggiungere tale velocità: durante una prova di guida ufficiale dello stabilimento nell'agosto 1954, smontando il paraurti anteriore, viene registrata una velocità massima 247,5 km/h come valore medio tra andata e ritorno; il valore massimo in una direzione è di 252 km/h. Si tratta comunque di un valore davvero esemplare per una confortevole sportiva da strada dell'epoca.
Le straordinarie prestazioni di marcia si riflettono anche nel prezzo. Perché 29.000 DM, nel 1954, sono un vero patrimonio. Il Roadster 190 SL, presentata insieme alla 300 SL, si colloca, con un prezzo di “soli” 16.500 DM, in una fascia di prezzo molto alta. Un confronto: una Berlina di lusso del tipo Mercedes-Benz 200 (W 180) con motore sei cilindri in linea poteva essere acquistata all'epoca
con 12.500 DM. La produzione della 300 SL si conclude nell'estate 1954. In confronto alla versione da esposizione, la vettura di serie viene ulteriormente migliorata nei dettagli e resa più confortevole.
La 300 SL viene quindi presentata a New York. Per la costruzione della vettura sportiva di serie è infatti determinante il ruolo di Maximilian E. Hoffman che, dal gennaio 1952, è l'importatore ufficiale del marchio Mercedes-Benz per il mercato USA. È particolarmente interessato, oltre alle Berline dei tipi 180 e 300, alla vettura da corsa 300 SL (W 194), i cui strabilianti successi sportivi fanno crescere l'entusiasmo del pubblico statunitense per il marchio Mercedes-Benz. Hoffman intravede un grande potenziale di vendita per una versione di serie di questa vettura. Contemporaneamente propone l'idea di un SL Roadster più piccolo, costruito sulla base del tipo 180, dal quale nascerà la 190 SL.
Daimler-Benz è davvero sommersa di ordini di costruzione e sviluppo. Tanto che anche la partecipazione alle gare sportive che la Casa di Stoccarda aveva pianificato per il 1953 deve, per forza di cose, essere annullata. La richiesta di Hoffman di realizzare una 300 SL Sportcoupé non viene quindi accolta positivamente, ma desta comunque un certo interesse, poiché nella gamma Mercedes-Benz continua a mancare una vera e propria sportiva. Mancano soltanto pochi mesi al New Yorker Autoshow, occasione imperdibile per lanciare in modo vincente la nuova gamma di vetture Mercedes-Benz. Il board decide quindi di realizzare una versione da strada omologata del prototipo sviluppato per la stagione del 1953.
La stampa reagisce entusiasticamente ai primi test. “auto, motor und sport” dichiara: “Tra le vetture sportive dei nostri tempi, Mercedes-Benz 300 SL è la più raffinata ed affascinante. Un'auto da sogno.” La rivista britannica “Autosport” commenta: “Mercedes-Benz 300 SL è una vettura caratterizzata da un'estetica straordinaria, unita a prestazioni incredibili. La sua costruzione e la qualità delle finiture sono assolutamente eccezionali, l'intera concezione dà corpo a tutte le idee più innovative.”
Cresce anche la speranza in un successo oltreoceano. La rivista statunitense “Road & Track” scrive: “Quando un abitacolo confortevole si sposa ad un comportamento su strada straordinario, ad una perfetta aderenza delle ruote, ad uno sterzo leggero e preciso, a prestazioni che si avvicinano (e che si prefiggono di superare) alle migliori vetture prodotte finora, l'unica affermazione che possiamo fare è: l'automobile del futuro è diventata realtà.‘“
La base sportiva da corsa della 300 SL affascina celebri piloti e privati di tutto il mondo che intendono utilizzarla per partecipare a gare di vetture sportive e rally. Alla Mille Miglia del 1955, John Cooper Fitch ed il copilota Kurt Gesell ottengono, a bordo di una SL di serie, una prestigiosa vittoria nella loro categoria. Werner Engel, nel 1955, a bordo di una SL turismo, diventa campione europeo, lo stesso titolo che si aggiudica nel 1956 Walter Schock. La maratona rally Liegi–Roma–Liegi viene vinta nel 1955 da Olivier Gendebien e nel 1956 da Willy Mairesse. Negli Stati Uniti, Paul O'Shea nel 1955 e nel 1956 si aggiudica, su Mercedes-Benz 300 SL, il titolo di campione americano vetture sportive nella Production Class D del campionato indetto dallo Sports Car Club of America.
Negli anni 1955 e 1956 sono state costruite in totale 30 vetture della serie W 198 I con carrozzeria in alluminio-lega leggera. Le vetture sono dotate di un proprio numero di telaio, solo la prima vettura è ancora provvista di un numero di telaio con struttura in lamiera. Questa versione, 130 kg più leggera di quella di serie, non è inserita nei listini, ma può comunque essere ordinata regolarmente. I clienti con velleità agonistiche erano i principali acquirenti di questa “Ali di Gabbiano” ultraleggera.
Un'altra particolarità è una Coupé con carrozzeria in fibra di carbonio rinforzata (GFK). Il pezzo unico, oggi di proprietà della collezione di vetture dell'azienda, si distingue per due dettagli: sui parafanghi anteriori sono montate due luci con lunghi listelli cromati, come sulle 220 e 220 S. E le porte non hanno una perfezione di chiusura paragonabile a quelle dei corrispondenti modelli in lamiera acciaio o alluminio.
La Coupé da corsa omologata per impiego stradale diventa per i grandi dell'epoca un simbolo del successo, per alcuni oggetto del desiderio e per molti un sogno che, talvolta, si può avere la fortuna di vedere e sentire. Il vibrante sound del motore è incantevole quanto l'eleganza delle signore che si prendono posto sul confortevole sedile, da cui si rialzano sempre con grande stile. Fino al 1957, Mercedes-Benz vende in totale 1.400 Coupé del tipo 300 SL a clienti di tutto il mondo. Ben presto, la W 198 I diventa un classico ricercato, tant'è che gli esemplari in buone condizioni raggiungono, nei decenni, prezzi veramente esorbitanti. L'eleganza senza tempo, che lascia immutato il fascino della 300 SL fino ai giorni nostri, viene ufficialmente riconosciuta nel 1999, quando la “Ali di Gabbiano” viene eletta, in un sondaggio internazionale, “Vettura sportiva del secolo”.