La 500 storica, che proprio quest’anno festeggia i suoi primi 60 anni, ha da tempo valicato la definizione di “auto”, diventando un vero e proprio simbolo del miglior Made in Italy e dei sani e saldi valori ad essa associati: affidabilità, semplicità, simpatia, gioia e bellezza. Nella sua nuova accezione di “simbolo” è spesso scelta da artisti per le proprie interpretazioni: che sia riprodotta in un quadro, in una installazione o che sia essa stessa oggetto di ammirazione in mostre di design e arte, sempre più spesso è il mezzo scelto per esprimere la propria individualità e visione del mondo.
“La 500 è un archetipo pop, diventata un elemento alfabetico nel linguaggio che esprime quel movimento artistico figlio degli anni Cinquanta, ma sempre vivo. Le forme arrotondate, le proporzioni intime, ne fanno una sorta di frutto meccanico, rassicurante e naturale. Se scrivessimo usando geroglifici come gli antichi Egizi la 500 ne sarebbe sicuramente parte” dice Giuliano Arnaldi, direttore della fondazione Tribaleglobale che ha curato la prima Biennale POP 500 tenutasi a Garlenda in occasione del Meeting Internazionale di Fiat 500 storiche dello scorso luglio.
Grazie alla fondazione Tribaleglobale, sabato 9 settembre 2017 alle 17 al Museo della 500 “Dante Giacosa” di Garlenda (SV), presso la sede del Fiat 500 Club Italia, è stata presentata un’opera che esprime tutto ciò. Filippo Biagioli, noto artista toscano, ha scelto di utilizzare la 500 come base per un oggetto davvero particolare: mezza scocca (fornita da Rhibo, ditta di primaria importanza nella produzione di lamierati e sempre coinvolta in attività benefiche) interamente rivestita di stoffa. Ma non una stoffa qualsiasi, bensì un tessuto sul quale sono applicati disegni tipici dello stile di Biagioli, che raffigurano creature fantasiose che richiamano il Mare, omaggio alla Liguria.