Da cinquant’anni, Renault propone auto da vivere ideate per le famiglie. Nel 1965, la Renault 16 è stata la prima berlina a integrare un portellone, che la rendeva fruibile per le famiglie borghesi in una Francia in pieno baby-boom. Rivoluzionando lo scenario automobilistico, le prime generazioni di Espace, Scénic e Twingo adottano, in diversi formati, una carrozzeria monovolume per coincidere con la domanda di modularità e di utilizzo familiare dell’automobile. Renault esalta questa filosofia con la concept-car R-Space, presentato il Salone di Ginevra 2011, che preannuncia le future generazioni di auto da vivere.
1965: Renault 16, la prima auto da vivere in famiglia
La storia delle auto da vivere in famiglia di Renault inizia cinquant’anni fa nella Francia del boom economico. All’inizio del 1965, il Marchio si distingue al Salone di Ginevra per un nuovissimo prodotto: la Renault 16, una berlina con una silhouette completamente inedita, due volumi con un portellone di accesso al vano bagagli. Con il chiaro intento di mescolare aspetti pratici e una linea elegante con 6 finestrini, la Renault 16 declina per le famiglie, in versione statutaria, il principio che aveva portato al successo l’utilitaria Renault 4: essere un’auto da vivere.
La linea della Renault 16 è l’opera congiunta di Philippe Charbonneaux e Gaston Juchet, quest’ultimo designer industriale ma anche ingegnere aerodinamico. Il Presidente Pierre Dreyfus gli concede la sua fiducia incaricandolo della progettazione estetica della Renault 16. Arrivato nel 1958 in Renault, Gaston Juchet lavora inizialmente al progetto di sostituzione della Frégate, battezzato progetto 114, che prevede la progettazione di una grande berlina tre volumi con motore 6 cilindri. Il progetto è ambizioso, ma per Pierre Dreyfus mancano elementi differenzianti rispetto alla concorrenza: «Dobbiamo procedere diversamente, un’auto non deve più limitarsi a quattro sedili e un bagagliaio, ma essere un volume».
La volontà di innovare di Renault
Il capitolato è completamente rivisto, diventando il progetto 115, chiamato anche “Renault 1500”, realizzato congiuntamente da Yves Georges, per l’ingegneria, e Gaston Juchet per il design. In quattro anni, le loro équipe progetteranno un’architettura inedita che accoglierà, all’interno di un design funzionale, numerose innovazioni tecniche e pratiche. Ai margini del progetto viene anche studiato un coupé, abbandonato poi per mancanza di redditività. All’esterno, la R16 ostenta una silhouette due volumi con portellone, un profilo con sei finestrini, una linea di cintura bassa, un tetto alto senza gocciolatoio, con linee tese e spigolose. Nonostante il suo consapevole anticonformismo, Pierre Dreyfus valida la Renault 16 e garantisce che «sarà l’automobile delle famiglie attirate dalla modernità della società di consumo».
Un approccio al crocevia di mondi diversi
Al crocevia delle categorie berlina e veicolo commerciale, la Renault 16 offre una versatilità di utilizzo inedita per l’epoca. Con un divano posteriore scorrevole, ripiegabile e amovibile, il vano bagagli propone quattro configurazioni di carico, per un volume compreso tra 346 dm3 e 1200 dm3. Tutti i sedili si adattano a ogni tipo di utilizzo: istallazione di un seggiolino per bambini, posizione riposo e addirittura una posizione cuccetta, con due veri posti letto. È così che la Renault 16 è stata immaginata fin dall’origine come un’auto da vivere, fondamentalmente originale e distinta dalla concorrenza.
Soluzioni tecniche di avanguardia
La Renault 16 ha segnato la sua epoca per la modernità e l’innovazione delle soluzioni proposte. L’eccellente comportamento stradale era autorizzato dal telaio a trazione, ancora raro in quegli anni in questo segmento, e dalla posizione centrale anteriore delle motorizzazioni che, come la trasmissione e la testata, erano realizzate in alluminio fuso sotto pressione, un’anteprima europea. Dal 1968, la versione TS (per Tourisme Sportif) propone di serie numerosi equipaggiamenti innovativi, quali il lunotto autosbrinante, i fari addizionali allo iodio, i tergicristalli a due velocità con quattro ugelli di aspersione e il retrovisore interno con regolazione giorno/notte. Nel 1969, sono proposte anche le luci di retromarcia, i cristalli anteriori elettrici, il tetto ad aperura elettrica e le sellerie in pelle. Ricca e generosa, la dotazione della Renault 16 era valorizzante. L’auto faceva entrare i suoi proprietari nella società di consumo di massa, con un nuovo modo di vivere l’automobile.
Auto dell’anno 1966
Presentata al Salone di Ginevra 1965, l’auto sorprende per il design originale e conquista rapidamente il pubblico, di cui è riuscita a intuire le aspettative automobilistiche. Questa sfida industriale è ricompensata dal premio “Auto dell’Anno 1966”, ottenuto in concorrenza con la Rolls-Royce Silver Shadow: un bel risultato! In quindici anni di carriera, la Renault 16 vivrà alcune evoluzioni, tra cui una fase II nel 1971. Lanciata con una motorizzazione 1470 cm3 da 55 cavalli, la gamma si arricchisce con un propulsore 1565 cm3 85 cv all’arrivo della versione TS, nel 1968. La Renault 16 inaugura nel 1969 la prima trasmissione automatica francese, facilitando l’esperienza di guida. Montata in un primo momento soltanto sulla R16 TA (acronimo di Trasmissione Automatica), questa trasmissione è disponibile nel 1972 in opzione su tutti i motori della gamma, riconoscibile dal monogramma “Automatic” apposto sul portellone. Dal 1973 fino alla fine della sua carriera, nel 1980, la Renault 16 monta un motore 1647 cm3 93 cv sul livello di allestimento TX, caratterizzato da una velocità di punta di 175 km/h su circuito. Questa versione proponeva di serie la chiusura centralizzata e le cinture di sicurezza con avvolgitore, due dispositivi innovativi per l’epoca, a vantaggio della qualità di vita a bordo dei proprietari di Renault 16.
Una super produzione per Renault, che segna l’inizio di una nuova era
Durante tutta la sua carriera, la Renault 16 è stata prodotta a 1.851.502 unità, principalmente nello stabilimento di Sandouville, appositamente costruito in Normandia. La Renault 16 ha partecipato allo sviluppo internazionale di Renault: metà delle vendite, infatti, è stata realizzata in esportazione, tra cui gli Stati Uniti, con una versione specifica adattata a tale mercato. Antesignana nella storia di Renault, la R16 incarna la sintesi tra due scuole di pensiero, che si sono progressivamente allontanate negli anni ’80: l’approccio classico di un alto di gamma statutario e la filosofia delle auto da vivere, interpretata da Renault, che ricorre all’innovazione concettuale per accompagnare le tendenze della società.
1976: Renault 20, ponte tra l’alto di gamma e le auto da vivere in famiglia.
Per sostituire la Renault 16, Renault si affida nuovamente a Gaston Juchet che dirige, dal 1965, il centro di design Renault. In piena trasformazione, quest’ultimo utilizzerà per la Renault 20 i moderni sistemi di progettazione computerizzata, creando la sua prima auto in CAD. Il modello riprende la carrozzeria della Renault 30, lanciata l’anno precedente, ma con motorizzazioni ed equipaggiamenti che la rendono più accessibile. La R20 sarà assemblata accanto alla R30 e alla R16 a Sandouville, dal 1976 al 1984, e venderà oltre 600.000 unità.
Più lunga della Renault 16, il modello conserva il portellone e il motore da 1647 cm3 della versione TX, che eroga una potenza di 96 cavalli. La gamma si è arricchita nel 1977 con l’arrivo di un 1995 cm3 110 cv benzina, poi di un 2068 cm3 Diesel 85 cv turbo nel 1979. Alla fine della carriera, la Renault 20 lascia il posto alla Renault 25, che darà maggiore risalto al suo status di berlina alto di gamma, conservando comunque il portellone introdotto dalla Renault 16. La filosofia di “auto da vivere in famiglia” sarà incarnata più tardi dalla Renault 21 Nevada e da un inedito concetto automobilistico: Espace.
1984: Renault Espace, un nuovo concetto da vivere per le famiglie
Nel 1984 arriva Espace. Più che un nuovo modello, Espace incarna un nuovo concetto automobilistico, realizzato in collaborazione con Matra: il monovolume.
Inaugurando un nuovo segmento del mercato automobilistico in Europa, Espace si impone fin dalla prima generazione, commercializzando circa 200.000 esemplari fino al 1991. La posizione di guida rialzata assicura una visibilità e un comfort ineguagliati. La caratteristica vincente di Espace è poter accogliere a bordo sette persone e toccare 180 km/h su circuito, grazie ad una linea aerodinamica inedita. Il volume a bordo supera quello delle berline tradizionali, soprattutto grazie alla sagoma monovolume, al pianale piatto e alla modularità. Ogni passeggero dispone di un sedile ripiegabile, amovibile e girevole. Da fermi, è possibile creare un salotto per 4 persone, organizzato intorno ad un tavolino. Con Espace, Renault inaugura il celebre slogan degli anni ’80: “le auto da vivere”.
1987: Renault 21 Nevada, la station wagon con tanto spazio
Nel 1987 viene commercializzata la Renault 21 Nevada, derivata dalla berlina familiare R21, cui aggiunge diciotto centimetri, per toccare 4,64 metri di lunghezza, che le consentono di ospitare a bordo oggetti fino a 2,10 metri. La R21 Nevada propone un divano posteriore ripiegabile e un secondo divano in opzione, per un totale di 7 posti, perfetto per le famiglie numerose. In versione Quadra riceve un differenziale bloccabile, per affrontare qualunque tipo di manto stradale. Figura iconica dell’automobile familiare degli anni ’80, la R21 Nevada sarà addirittura ribattezzata “Renault Nevada” dal 1993 al 1995.
1991: Renault Scénic Concept, una nuova dimensione del monovolume
Svelata al Salone di Francoforte 1991, il concept-car Scénic adotta l’acronimo di Safety Concept Embodied in a New Innovative Car, e cioè Concetto di sicurezza intrinseca in una nuova automobile innovativa. Progettata come bozzolo familiare, il concept-car Scénic si rivela nello stesso tempo abitabile, modulare e spaziosa, in un nuovo formato di monovolume compatta. L’accesso a bordo avviene grazie a porte scorrevoli, che rivelano uno spazio caratterizzato dall’utilizzo di materiali riciclati. Sono proposti numerosi equipaggiamenti inediti di sicurezza attiva, tra cui le cinture adatte ai bambini, l’ABS associato alla trasmissione automatica, e un dispositivo di allarme in caso di sonnolenza. Il concept-car Scénic darà origine nel 1996 a Mégane Scénic, primo monovolume compatto della storia.
1992: Renault Twingo, un’auto da vivere per la città
Renault crea la sorpresa presentando al pubblico del Salone dell’Auto di Parigi, nel 1992, un monovolume city-car, dallo sguardo da ranocchia: Twingo, un modello che ispira buonumore persino con il nome, sintesi di Twist, Swing e Tango. Caratterizzato da un volume record, il suo abitacolo misura 1,78 metri di lunghezza. Twingo beneficia della presenza di una panchetta posteriore scorrevole, un’innovazione derivata da un brevetto storico depositato dallo stesso Louis Renault ed ereditata dalla Renault 16. Ludica e pratica, Twingo propone una tavolozza di colori vivaci, che le consentono di coincidere con la personalità della sua clientela, persino nell’abitacolo. Nella scia dell’antenata Renault 16, il progetto preliminare di Twingo è stato l’ultimo diretto da Gaston Juchet. La versatilità, la modularità e lo spirito creativo hanno imposto Twingo come prodotto emblematico e ineguagliato. Siamo noi a doverci inventare una vita con lei!
1996: Renault Scénic, il primo monovolume compatto da vivere
Primo monovolume compatta della storia automobilistica, a metà strada tra Twingo ed Espace, Renault Scénic arricchisce la gamma dei monovolume Renault nel 1996. Immediatamente adottata dalle famiglie, quella che viene inizialmente battezzata “Mégane Scénic” ottiene un tale successo commerciale che si decide rapidamente di chiamarla solo “Scénic”. Le dimensioni sono compatte, con una lunghezza di 4,17 metri, e la sagoma monovolume e ovoidale riprende le linee del concept-car antesignana del 1991.
A bordo, Scénic propone tre sedili indipendenti, amovibili e ripiegabili per i passeggeri posteriori. L’abitacolo presenta numerosi vani portaoggetti: due cassetti con sportello in plancia, molteplici svuota-tasche, e inaugura gli sportelli nel pianale. Per rendere piacevole il viaggio, lo schienale dei sedili anteriori integra un tavolino destinato ai passeggeri posteriori. L’accesso all’ampio vano bagagli di 410 dm3 avviene sia dal portellone posteriore, sia anche dal lunotto amovibile. Premiata dal titolo di Auto Europea dell’Anno 1997, Scénic beneficerà di un restyling nel 1999, emancipandosi dagli altri modelli della gamma Mégane. Da allora, si sono susseguite due generazioni. Imitata da tutti i costruttori concorrenti, Scénic resta ancora oggi la monovolume più venduta in Francia.
2011: Renault R-Space 2011, il futuro delle auto da vivere
Visione attuale delle auto da vivere, R-Space è un concept-car di monovolume sensuale, in grado di conciliare elementi a lungo considerati contrapposti: famiglia e sportività, funzionalità e sensualità.
Riflesso delle evoluzioni della società, ispirata alla famiglia moderna, R-Space si rivela allo stesso tempo sportiva e calorosa, muscolosa e accogliente, innovativa ed ecologica. Racchiuso in linee tese e finestrini filanti, lo spazio interno è vasto e accogliente: i sedili dei passeggeri anteriori ricordano un abbraccio, mentre la parte posteriore è organizzata come spazio giochi modulabile, con 27 cubi colorati per i bambini. Associato a una trasmissione a doppia frizione EDC, il propulsore Energy Tce è un efficiente tre cilindri da 900 cm3 e 110 cv, che emette soltanto 95 g di CO2/km. La sua tecnologia ispira le nuove motorizzazioni di Renault, mentre il design di R-Space reinterpreta l’intelligenza del concetto delle auto da vivere.
2015: Renault e le auto da vivere in famiglia, una storia piena d’avvenire
In cinquant’anni, Renault ha segnato la storia dell’automobile e imposto la sua visione di un’auto che deve adattarsi agli utilizzi dei suoi occupanti. La Renault 16 ha rivisitato i canoni della berlina familiare, la Renault 20 ha proseguito sulla stessa via, definitivamente popolarizzata dalla 21 Nevada. Espace, a sua volta, ha creato da sola il nuovo segmento dei monovolume, Scénic ha inaugurato quello dei monovolume compatti, mentre Twingo ha rivoluzionato l’utilizzo della city car. Con R-Space, Renault prepara l’avvenire e immagina una mobilità nello stesso tempo ludica e dinamica. Sempre attento alle evoluzioni della società, Renault rivendica una lunga esperienza nella progettazione di automobili per le famiglie. Convinta che tale filosofia resti ancora attuale, Renault conferma la sua presenza nel mondo delle auto da vivere.