“La Coppa d’Oro delle Dolomiti ha tutte le caratteristiche per imporsi nuovamente tra le corse d’auto d’epoca più importanti”: né è convinto Giuliano Canè, vincitore di dieci Mille Miglia e di sette Coppa d’Oro delle Dolomiti, tra cui l’ultima.
“Negli anni ‘90 – spiega il pilota, che il 30 agosto sarà ai nastri di partenza a Cortina d’Ampezzo - la Coppa d’Oro delle Dolomiti era agli stessi livelli della Mille Miglia per numero di partecipanti, ma era più qualificata sia per driver sia per vetture in gara. Non a caso Tazio Nuvolari la definì ‘la Mille Miglia delle montagne’”.
“La Coppa – aggiunge - era, e lo è ancora oggi, una gara molto impegnativa a livello agonistico perché, svolgendosi su tornanti di montagna e punti particolarmente ardui, presenta difficoltà superiori rispetto a tutte le altre competizioni”.
In questa edizione la gara si svolgerà lungo un percorso di circa 500 km che, oltre il Veneto, toccherà il Trentino e l’Alto Adige. Si parte il 30 agosto da Cortina d’Ampezzo in direzione Bolzano e si prosegue fino a Merano, che ospiterà la prima tappa della gara. Il giorno dopo gli equipaggi ripartiranno alla volta di Cortina per il “rush” finale, dopo aver attraversato paesaggi unici al mondo con passi che superano i 2mila metri di altitudine, come il Pordoi e il Fedaia.
Sono proprio questi paesaggi “la marcia in più della Coppa d’Oro”, sottolinea Canè, senza dimenticare “la storia della gara, i suoi grandi protagonisti e il livello agonistico della competizione che permetteranno alla nuova organizzazione guidata da Alessandro Casali di contribuire al rilancio della manifestazione”.
Nessun pronostico, forse scaramanticamente, Canè non si sbilancia: “Sarà un’edizione combattuta, non c’è un favorito, perché quest’anno ci sono belle vetture e numerosi top driver”.
Il pilota bolognese gareggerà a fianco della moglie Lucia Galliani a bordo di una Lancia Aprilia del 1938, con la quale tenterà di bissare il successo ottenuto lo scorso anno.
“Una vettura - conclude – acquistata vicino a Bolzano, da un noto collezionista che con l’occasione andrò sicuramente a trovare, e che dopo un lungo e maniacale restauro mi ha permesso di vincere anche altre competizioni”.