L'Asi riunisce i suoi commissari



Dal 28 al 29 gennaio a Bentivoglio (BO) l'Asi riunisce i suoi commissari. Il programma di questa due giorni, all’insegna dei veicoli storici, prevede la presenza di circa 500 tecnici  esperti dei vari veicoli  che rientrano nella giurisdizione dell’ASI.

Si tratta di  volontari che, a livello nazionale e di club, guidano e consigliano i collezionisti nel restauro e nella manutenzione dei mezzi e ne giudicano l’idoneità ad essere definiti “veicoli d’interesse storico e collezionistico”, meritevoli di godere dei benefici fiscali previsti dalle leggi dello Stato e di fruire delle facilitazioni in campo assicurativo.

Il programma della due giorni di lavoro prevede che sabato 28 nel pomeriggio siano presenti i membri delle Commissioni Tecniche Nazionali (auto, moto, veicoli militari, trasporti civili, macchine agricole e industriali) con un ordine del giorno che riguarda le norme di comportamento in occasione delle sessioni di verifica, che dovranno avere carattere di consulenza e di affiancamento al collezionista, pur nella oggettiva serietà dei controlli.
Si passerà poi all’esame della modulistica per l’ottenimento dei vari certificati e attestati, che ha recentemente subito delle modifiche.
In questa fase saranno esaminate le problematiche incontrate e le istanze  dei Commissari che, operando “sul campo”, hanno il riscontro più immediato a contatto diretto  con i tesserati.
La domenica 29, in mattinata, le stesse problematiche saranno dibattute con la partecipazione dei Commissari Nazionali e dei Commissari Tecnici dei 261 Club Federati all’ASI e con la presenza di un funzionario della Motorizzazione di Roma, l’ing. Salvatore Napolitano.
Sono questi ultimi che sono chiamati a svolgere i controlli “di base” sui veicoli, affiancando sin dai primi adempimenti il Socio che deve dare inizio alla storicizzazione del suo veicolo. Anche in questa fase l’opera di consiglio e supporto del Commissario Tecnico di Club è fondamentale.

Si può dire che il patrimonio storico ASI sia nelle mani di questo esperti, che hanno contribuito con la loro opera, sempre volontaristica, a far si che il parco storico italiano sia considerato un esempio a livello mondiale, per aderenza dei veicoli alle condizioni d’origine. Solo se accuratamente conservati e sottoposti ad attente manutenzioni, i veicoli storici sono in grado di svolgere quell’opera culturale che è alla base della missione dell’ Automotoclub Storico Italiano.