Coppa d’Oro delle Dolomiti 2014: Mozzi/Biacca sul podio fanno il bis dopo la Mille Miglia

Una sfida omerica. Come quella tra Ettore e Achille nell’Iliade, come quella tra Coppi e Bartali. Mozzi/Biacca su Triumph TR2  contro Cané/Galliani su Lancia Aprilia:  soli al comando sui tornanti del Pordoi. I giovani e talentuosi vincitori dell’ultima Mille Miglia contro i  veterani delle corse d’auto d’epoca e vincitori di ben 10 Mille Miglia e 7 Coppa d’Oro delle Dolomiti. Quella che Tazio Nuvolari definì “la Mille Miglia delle montagne”, ha regalato emozioni forti nella sfida per il podio. A salire sul gradino più alto, ieri a Cortina d’Ampezzo, è stato il team composto da Giordano Mozzi e Stefania Biacca, sposini novelli ed enfant prodige delle gare di regolarità.

Dopo un recupero mozzafiato sul Pordoi, dalla quarta alla seconda posizione, Giuliano Cané e Lucia Galliani invece si sono dovuti accontentare del secondo piazzamento: un passaggio di testimone in piena regola. Al terzo posto l’imprenditore bresciano Domenico Battagliola affiancato dal co-pilota Giacomo Salvalaggio su Austin Healey 100 BN1 del 1955.

Sul podio Giordano Mozzi: “Vincere nello stesso anno la Mille Miglia e la Coppa d’Oro delle Dolomiti è una gioia immensa. Ad accomunare le due gare di regolarità sono sicuramente la bellezza dei paesaggi attraversati, sono entrambe due competizioni molto difficili tecnicamente. Continuerò a gareggiare con al fianco mia moglie e mia co-pilota: a gennaio 2015 ci cimenteremo nel Rally storico di Montecarlo”. Solo secondo nell’edizione 2014 Cané: “E’ stata una gara bella e un duello appassionante con Mozzi. Per quest’anno possiamo dire che il testimone è passato di mano, ma non ho alcuna intenzione di abdicare. Sempre con il fair play che caratterizza la manifestazione”.

La 53° edizione della Coppa d’Oro delle Dolomiti ha premiato anche quest’anno il coraggio della  sfida, quella passione d’altri tempi che mette insieme oggi come negli anni ‘50 uomo, macchina e natura. Il mito dei gentlemen drivers è anche questo e lo si è visto tutto sui 14 passi dolomitici, nell’affrontare pendenze del 10%. Terzo posto per Domenico Batttagliola: “Sono al settimo cielo, il terzo piazzamento è una grande soddisfazione per uno come me giovane sul piano agonistico e per di più in una gara molto difficile tecnicamente. Ho trascorso tre giorni con gente splendida: una gara affrontata in forma molto goliardica rispetto alla solitudine con la quale ci si sfida alla Mille Miglia. Coppa d’Oro delle Dolomiti ha le carte in regola per diventare la Mille Miglia di domani anche grazie all’impegno e al talento di un patron come Alessandro Casali”.

Nell’ambito della premiazione il presidente dell’ACI Belluno Gianpaolo Bottacin ha espresso la sua soddisfazione per una gara d’auto d’epoca che permette di scoprire tutta la bellezza e il fascino delle Dolomiti venete e contribuisce ad affermare il ruolo di primo piano del Veneto nel panorama turistico internazionale.

Un bilancio estremamente positivo quello espresso dal Presidente del Comitato Organizzatore Alessandro Casali: “La scelta di anticipare i giorni di gara, da settembre a luglio come nelle edizioni storiche, è stata vincente: abbiamo avuto un tempo splendido che ha  agevolato i drivers su strade di montagna non semplici da affrontare e ha regalato panorami suggestivi; è stata eccezionale la partecipazione dei tantissimi appassionati che sul ciglio delle strade hanno scattato foto e incitato i propri beniamini. Va sottolineato, inoltre, che Coppa d’Oro delle Dolomiti rappresenta non solo un importante evento sportivo, ma anche e soprattutto un volano economico per il territorio: nei quattro giorni di gara alberghi e ristoranti a Cortina hanno registrato il tutto esaurito, il Veneto e l’Alto Adige hanno potuto godere di una visibilità nazionale e internazionale. Sono orgoglioso di aver contribuito, soprattutto con la crisi economica che non molla, ad invertire la tendenza e dare il nostro contributo al Pil nazionale”.