IL RITORNO DELLA F.A.T.A.


Il nuovo libro di Nino Balestra edito dalla Libreria Automotoclub Storico Italiano, esce dalla consuetudine delle pubblicazioni storiche già nel titolo. Nessun contenuto favolistico, ma la storia della Fabbrica Anonima Torinese Automobili che produsse auto con il marchio AUREA.
Quella della Marca torinese è una storia che si svolge tra il 1919 e la fine della II° Guerra Mondiale, tra momenti di successo e di difficoltà, sia a causa della concorrenza esercitata da ben più agguerrite case costruttrici, prima di tutte la Fiat, e i problemi economici che afflissero il nostro Paese e l’economia mondiale.

Furono circa 900 le AUREA costruite, ma si trattò sempre di autovetture che avevano una loro ben precisa connotazione, tecnica e stilistica.
Il libro di Nino Balestra ha il pregio di narrare la storia della Marca guardandosi attorno, corredando la narrazione di tutta una serie di analisi: politiche, sociali, economiche, industriali e fornendo interessanti dati statistici sull’evoluzione del settore in quel periodo.
Anche le normative sono illustrate con vivacità, la mano da tenere destra o sinistra, questione che divideva letteralmente l’Italia, l’ottenimento della patente, l’evoluzione delle targhe, auto al femminile o la maschile dubbio risolto dal Vate Gabriele D’Annunzio..

Ma perché AUREA e non Chiribiri ,Ceirano o Temperino? La risposta sta in un’inserzione pubblicata da una rivista inglese, che attirò l’attenzione di Balestra. Era offerta in vendita una AUREA  modello 400 con telaio numero 250. Si trattava di un auto proveniente dall’Australia, che partita da Torino nel 1923, come semplice chassis, era poi stata carrozzata in loco secondo i dettami della Casa.
L’AUREA si rivela in buone condizioni di meccanica, ma abbisogna di diversi interventi, per correggere qualche errore del restauratore “aussie”. L’opera si compie non senza le ben note difficoltà relative alla costruzione di particolari introvabili, al rifacimento dell’impianto elettrico e degli interni. Alla fine un magnifico risultato carrozzeria di un bel rosso e capote nocciola chiaro.
Oggi nel mondo le Aurea sono meno di dieci, scrive Balestra, che merita un elogio per aver riportato alla luce un Marchio ignoto ai più e averci raccontato la bella storia che trae origine dalla sua auto salvata.

Con questo volume l’ASI arricchisce il suo già nutrito catalogo di titoli, mettendo un altro mattone alla costruzione di quel complesso di opere di divulgazione, che intende continuare ad ampliare.
Tecnici, designer, Marche, tecnologie, autovetture e motociclette  un po’ dimenticate dall’ editoria più generalista, vengono poste nella giusta luce attraverso i libri ASI, che svolge in questo modo uno dei suoi compiti istituzionali fondamentali, quello della diffusione della cultura storica del motorismo.